"Ho visto la Corsica
con una natura verde e rigogliosa, una macchia intricata che a fatica
permette di passare, torrenti con acqua cristallina, infinite possibilità di
arrampicare su pareti coloratissime di un granito dal verdino sfumato
all’arancione, il tutto incorniciato da nuvoloni scuri e dall’azzurro del mare.
Con il suo sguardo granitico che solo qualche volta accenna
ad un sorriso, alla mattina la vecchia
del rifugio ci serve una misera colazione.
I crostini secchi di pane duro come la roccia e il caffè amaro come il
veleno sono il nostro inizio di giornata…ma la simpatia dei miei tre compagni
rendono tutto molto divertente!
Finalmente provo l’esperienza
di aprire una via nuova su granito! Dopo un breve apprendistato, ripetendo
una bellissima via di Francois e Arnaud Petit, la via Jeef, Luca Giupponi ed io ci lanciamo sul progetto di aprire una via
nuova su questo splendido granito. Nel
frattempo i nostri amici, Rolando
Larcher e Maurizio Oviglia sono
alle prese con un altro ambizioso progetto.
L’approccio alle
pareti non è cosa da poco, un lungo cammino facendoci largo nella fitta
vegetazione e il superamento di lisce e ripide placche di roccia appoggiate ci
permettono di arrivare alla base del nostro progetto.
L’arrampicata sulla
nostra via è spesso discontinua, il granito è straordinario, alterna tratti
di aderenza a tratti atletici e grandi appigli su tafoni. C’è un boulder
pazzesco che ti mangia completamente la pelle dei polpastrelli, superato il
passo estremo si sale danzando su grandi appigli.
A differenza dell’apertura su calcare, qui non usiamo molto
i cliff: i buchi sono rari e quando ci sono le fessure si va via veloci con i
friends.
Alla sera
arriviamo sempre stanchi morti, ma la cucina del rifugio ha modo di
riscattarsi! Il grande schermo TV ininterrottamente
acceso di giorno e di notte, è di sfondo alle nostre cene a base di carne
buonissima; guai essere vegetariani!!!!
E poi ci sono i rispettivi racconti della giornata passata, di come sono stati
risolti i singoli passaggi, della bellezza della roccia, delle sue strane
forme, degli aneddoti buffi, degli allucinanti bagni del Gippo nelle acque
fredde dei torrenti, della delusione del Rolly per una cena a base di
insalatina con rape rosse, delle spanciate di risate che rallentano la
digestione… e di quanto spazio ancora
c’è per nuove avventure, per scoprire angoli ancora inesplorati su granito fantastico, con placche, fessure e
grandi buchi lavorati dal vento".
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