È vero, non siamo sul
classico 8000…e tantomeno su un 6000…ma che importa? Nicolino e Giovanni hanno
vissuto momenti unici sulle montagne altoatesine, immersi nel silenzio glaciale.
Partiti con gli sci ai piedi e lo zaino bello carico la mattina di lunedì, hanno
raggiunto il primo campo alle 15.00, a quota 2665mt…
“Appollaiati su uno
sperone roccioso gustiamo il pasto che ci siamo appena preparati con il fornellino. Alle nostre spalle la
tendina che abbiamo appena piantato su una piazzola ricavata nel pendio nevoso.
Di fonte a noi ammiriamo il magnifico
panorama delle cime che incorniciano il ghiacciaio di Malavalle.
Il tramonto con i suoi
colori lascia lentamente posto alla notte. E piano piano spunta la mezza luna
da dietro Cima Libera.
Sciogliere la neve per
far acqua, organizzare il campo al meglio per passare la notte in quota e tutte
quelle robettine che fanno parte del bello di stare in alta montagna era
proprio ciò che cercavamo.
È ancora buio quando
lasciamo la tenda per risalire il ghiacciaio e in poche ore raggiungiamo i 3419
mt della cima. Per un’ora progrediamo sul ghiacciaio con le pile frontali.
Finalmente spunta il sole, ma fa molto freddo, oltre a noi non c’è nessuno!
Dal fondo valle inizia
già a salire qualche vapore, dobbiamo affrettarci per non essere colti dalle
nebbie sull’immenso ghiacciaio sotto di noi. La discesa è spettacolare,
scivoliamo con piacere sui regolari ed uniformi pendii. È piacevole sentire il
vento fresco sulle guance!
Presto raggiungiamo la
nostra tendina, la nebbia l’ha già avvolta. Smontiamo tutto e giù di nuovo fino
in fondo valle”.
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