giovedì 5 aprile 2012

Scialpinismo d'altri tempi...su Cima Libera


È vero, non siamo sul classico 8000…e tantomeno su un 6000…ma che importa? Nicolino e Giovanni hanno vissuto momenti unici sulle montagne altoatesine, immersi nel silenzio glaciale. Partiti con gli sci ai piedi e lo zaino bello carico la mattina di lunedì, hanno raggiunto il primo campo alle 15.00, a quota 2665mt…
“Appollaiati su uno sperone roccioso gustiamo il pasto che ci siamo appena preparati  con il fornellino. Alle nostre spalle la tendina che abbiamo appena piantato su una piazzola ricavata nel pendio nevoso. Di fonte a noi  ammiriamo il magnifico panorama delle cime che incorniciano il ghiacciaio di Malavalle.
Il tramonto con i suoi colori lascia lentamente posto alla notte. E piano piano spunta la mezza luna da dietro Cima Libera.
Sciogliere la neve per far acqua, organizzare il campo al meglio per passare la notte in quota e tutte quelle robettine che fanno parte del bello di stare in alta montagna era proprio ciò che cercavamo.
È ancora buio quando lasciamo la tenda per risalire il ghiacciaio e in poche ore raggiungiamo i 3419 mt della cima. Per un’ora progrediamo sul ghiacciaio con le pile frontali. Finalmente spunta il sole, ma fa molto freddo, oltre a noi non c’è nessuno!
Dal fondo valle inizia già a salire qualche vapore, dobbiamo affrettarci per non essere colti dalle nebbie sull’immenso ghiacciaio sotto di noi. La discesa è spettacolare, scivoliamo con piacere sui regolari ed uniformi pendii. È piacevole sentire il vento fresco sulle guance!
Presto raggiungiamo la nostra tendina, la nebbia l’ha già avvolta. Smontiamo tutto e giù di nuovo fino in fondo valle”.


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